Criochirugia - Fegato

SINTESI

La criochirurgia epatica prevede l'inserzione di aghi sottili, denominati criosonde, nel tumore epatico sotto guida TAC o Ecografica. La criochirurgia è stata recentemente riqualificata come tecnica efficace4 fino a diventare parificabile alla radiofrequenza e alle microonde, quando non addirittura preferibile9. Rispetto ad altri sistemi che utilizzano il calore, la criochirurgia non necessita di anestesia profonda generale e può essere applicata anche vicino ai grossi vasi, alla cupola epatica o presso la parete toracica1,3,6,11,14.

INFORMAZIONI GENERALI

Il fegato è la ghiandola più estesa del corpo umano e ha sia funzione endocrina sia esocrina. Situata sotto il diaframma, sul lato destro del corpo, affianca lo stomaco e il colon traverso. Esso produce anche la bile per emulsionare i grassi, ed è anche il responsabile del metabolismo dei carboidrati e delle proteine, ma non solo.

Questa ghiandola è la responsabile di molte altre funzioni come il metabolismo dei lipidi, la distruzione dell’emoglobina e numerose sostanze tossiche, trasforma l’ammoniaca in urea e funge da deposito di sostanze come il ferro e rame.

Le forme tumorali benigne che più spesso si riscontrano nel fegato sono l’adenoma e l’angioma; il carcinoma epatocellulare è invece espressione di quelle maligne assieme alle metastasi causate da altri tumori detti primitivi.

Diagnosi

Solitamente si scoprono le malattie tumorali con ecografia, TAC o RMN, spesso nei normale accertamentii per altre patologie tumorali; infatti il tumore al fegato in genere è asintomatico nelle fasi iniziali.

Le varie fasi tumorali di quest’organo determinano la sua operabilità o inoperabilità, poiché molte altre morbidità, come la cirrosi epatica pregressa o conseguente, ne minano la funzionalità e pregiudicano quindi la possibilità di asportazione parziale.

Terapia

L’evoluzione della tecnologia in genere e numerosi studi effettuati sul carcinoma epatocellulare o epatocarcinoma (CEC o HCC) hanno ampliato il panorama delle tecniche di cura utilizzabili in numerose situazioni. Una pubblicazione recente (ottobre 2016) afferma di poter consigliare o la resezione parziale dell’organo o la crioablazione in base a biomarcatori presenti nel sangue7. Tralasciando i casi limite di trapianto, la criochirurgia è stata riconsiderata come tecnica plausibile fino a diventare parificabile alla radiofrequenza in termini di efficacia4 o addirittura preferibile alla radiofrequenza o alle microonde9. Rispetto ad altri sistemi che utilizzano il calore, la criochirurgia non necessita di anestesia profonda generale e può essere applicata anche vicino ai grossi vasi, alla cupola epatica o presso la parete toracica1,3,6,11,14.

Gli studi effettuati in molti centri sparsi nel mondo dimostrano che la criochirurgia:

  • Risulta efficace a scopo palliativo (riduce i dolori provocati dal cancro) nei casi non approcciabili5;
  • È efficace in casi avanzati di epatocarcinoma6,13;
  • Applicata alle metastasi al fegato è sinergica alla chemioterapia8;
  • ha un controllo locale migliore rispetto alle microonde e alla radiofrequenza9,10,13,14, è possibile vedere la crescita della sfera di ghiaccio tramite tac, può essere usata vicino grandi vasi e ha un effetto antidolorifico; non sussistano ulteriori differenze apprezzabili con altre tecniche in termini di mortalità e progressione della malattia e complicanze14;

La criochirurgia può essere applicata nel fegato mediante l'introduzione di aghi sottili in anestesia locale, con o senza sedazione2. Questi sottili aghi sono chiamati criosonde e permettono di generare nel tumore delle temperature ultra-basse (fino a -180°C) che uccidono le cellule tumorali in modo controllato, rapido ed efficace. I pazienti possono essere dimessi in 24h. Anche più di un tumore può essere aggredito e distrutto nella medesima sessione.

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