Il carcinoma prostatico

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Ci sono fattori di rischio ambientali o comportamenti che ne favoriscono la comparsa,  una tendenza a manifestarsi su base familiare?

" Sembra effettivamente che le abitudini alimentari "occidentali " possano influenzare in modo significativo l'insorgenza dei tumori alla prostata – risponde  Franco Lugnani, chirurgo urologo- Infatti le popolazioni asiatiche ed africane che nei loro paesi di origine sono poco soggette a questa malattia quando si trasferiscono nei nostri paesi vengono colpite molto più frequentemente. Altresì è cosa ormai assodata che quando si hanno dei parenti consanguinei che abbiano avuto un tumore alla prostata, il rischio aumenta in maniera notevole fino ad essere elevatissimo nel caso dei gemelli monozigoti.

Una dieta mediterranea povera di carni e grassi animali e ricca di verdure e pesce probabilmente riduce il rischio di essere colpiti."

Il controllo periodico preventivo aiuta la diagnosi in una fase precoce, quando non solo è curabile ma anche guaribile. I sintomi del cancro alla prostata sono o assenti o scarsi nelle prime fasi, o associabili a quelli dell'ipertrofia prostatica benigna (IPB) coesistente.

Come si presenta, quali i segni obiettivi o i sintomi soggettivi che possono essere simili a quelli dell'ipertrofia prostatica benigna?               

"I sintomi sono praticamente gli stessi ( difficoltà ad urinare, necessità di urinare spesso e di alzarsi di notte),- precisa il dottor Lugnani- ma insorgono tardivamente, quando la malattia è già avanzata. Non ci si può fidare del fatto di star bene. D'altra parte quando si hanno disturbi non è il caso di preoccuparsi troppo: sono quasi sempre legati al ingrossamento benigno della prostata".

A chi rivolgersi, a quale età, per controlli periodici per una diagnosi precoce?

" La visita urologia è il cardine della prevenzione e della diagnosi precoce (in tempo utile per guarire) del tumore della prostata. Va fatta ogni 12 mesi. E' ragionevole sottoporsi a visite dopo i 50 anni o dopo i 40  se vi sono parenti con cancro della prostata."

Un efficace screening quali esami prevede?                                   

"La prevenzione mediante Esplorazione rettale, ecografia prostatica transrettale , dosaggio del PSA ( antigene prostatico specifico) plasmatici è la migliore cosa da fare".

Quando si sospetta la presenza di un carcinoma prostatico esiste la possibilità di rendere certa la diagnosi mediante la biopsia. Il medico preleva piccoli frammenti di prostata mediante un ago che verranno esaminati e verificata la presenza o meno  di cellule carcinomatose. Il metodo più sicuro e indolore per prelevare il tessuto da esaminare dalle zone sospettate è la biopsia prostatica ecoguidata per via transrettale ( tecnica ecografica mirata) .E' possibile prelevare tessuto intorno alla prostata per sapere fino a dove arriva la malattia (biopsie stadianti)."

L'osservazione prolungata delle neoplasie prostatiche ha messo in luce che rapidità di crescita e aggressività sono molto variabili da caso a caso. Come si definisce la  diagnosi e la terapia?                                         

"La cura dei tumori prostatici è molto variegata a seconda dei pazienti e della loro malattia. Non esistono regole valide per tutti allo stesso modo-avverte Lugnani- E' il consenso informato del paziente, consigliato dai suoi medici curanti e dai suoi famigliari che suggeriscono la migliore terapia di caso in caso. Si tratta di un lavoro di squadra secondo un adattamento della teoria alla pratica del singolo caso. Ad esempio una malattia avanzata può essere trattata diversamente a seconda delle condizioni generali del paziente e della sua età. Una malattia iniziale ugualmente può essere trattata in modo diverso a seconda delle preferenze psicologiche del paziente e della sua capacità di collaborare con i medici nei controllo dopo le cure. Abbiamo possibilità molto aggressive tradizionali (prostatectomia radicale, prostatectomia laparoscopica) e procedure miniivasive di ultima generazione (brachiterapia, crioablazione). Alcune tecniche sono sperimentali e di non consolidata validità (come gli ultrasuoni focalizzati o HI-FU), ma interessanti nel futuro. Altre sono la radioterapia conformazionale e la terapia ormonale. Anche la chemioterapia con i nuovi farmaci offre buone speranze ai pazienti in fase avanzata".

Quali gli stadi del cancro alla prostata?                                                

"I tumori della prostata possono essere confinati all'interno della prostata o localmente avanzati quando fuoriescono nei suoi dintorni. La presenza di localizzazioni a distanza nelle ossa o nelle ghiandole significa che la malattia si è diffusa a distanza e richiede cure mediche oltre alle chirurgiche"

In base alla Sua esperienza cosa consiglia al paziente per una scelta terapeutica consapevole e informata, e anche per la qualità della  vita futura ?

"Io consiglio al paziente di rivolgersi con fiducia al proprio medico curante e allo specialista urologo che li consiglia. Il medico curante o medico di famiglia deve essere il primo e più importante referente del paziente. Anche le associazioni dei pazienti che si trovano in rete (ad esempio il PAACT USA) offrono una messe di consigli ed esperienze molto utili. Importante considerare tutte le alternative possibili al fine di effettuare una scelta consapevole. Non esistono cure miracolose. Esistono uomini che consci dei loro limiti tentano di applicare il patrimonio di conoscenze acquisito alla soluzione di problemi che sono in via di continua ulteriore conoscenza- conclude Franco Lugnani- Ad esempio le tecniche che uniscono la vaccinazione dei tumori con cellule estratte dal sangue del paziente che vengono messe a confronto con il tumore distrutto il laboratorio o in vivo mediante la criodistruzione ad alta tecnologia potrebbero rappresentare il prossimo passo in avanti, ma solo il tempo ci dirà se questa strada come tante altre in via di sperimentazione miglioreranno le speranze di vita e di guarigione o se i risultati promettenti iniziali non saranno confermati".