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Questo piccolo ma molto interessante lavoro prende in considerazione e compara due diverse modalità di condurre le biopsie prostatiche, che si eseguono quando c'è il sospetto che il paziente possa avere un tumore della prostata: ovvero, quando sono condotte per via transperineale, cioè attraverso la pelle che sta tra ano e scroto, e vengono eseguite con sola anestesia locale, e quando sono invece eseguite con anestesia locale più sedazione, ovvero con la presenza dell'anestesista che fa dormire per qualche minuto il paziente durante la biopsia. Gli autori concludono affermando che il dolore del paziente semplicemente trattato con anestesia locale è poco maggiore rispetto allo zero dei pazienti che dormono quei pochi minuti e che pertanto, i costi della procedura più lunga e che richiede l'anestesista potrebbero non essere giustificati. Io credo che la cosa vada osservata da tutt'altro punto di vista! Innanzitutto, in questo lavoro si dimostra che il paziente biopsiato per via transperineale in anestesia locale ha una minore percentuale possibilità di avere una diagnosi accurata. Infatti gli autori stessi confermano ch vi sono meno tumori dimostrati e che si possono fare meno biopsie rispetto a quelle fatte in anetstesia con sedazione. Quindi il mio punto di vista è che il paziente deve avere la possibilità di non soffrire neanche un poco durante la procedura: questo permette al paziente di avere una migliore tollerabilità dell'esame ma anche al medico che esegue la biopsia di procedere in maniera libera da preoccupazioni per ottenere dalla procedura tutte le informazioni necessarie per un'accurata diagnosi . Giova sottolineare che solo con un'accurata diagnosi, che non ci dica solo se il tumore è presente o meno ma anche ci informi sull'estensione del tumore, noi potremo trattare in maniera idonea il paziente magari con tecniche mini invasive che permettano di evitare una asportazione o una terapia totale sulla ghiandola con i rischi che ne conseguono.

King Hamad Univerity Hospital Lecture 

Un intervento dietetico può risolvere il problema dei calcoli renali ricorrenti? Quando è necessario ricorrere ai farmaci? A questo tema è stato dedicato un interessante confronto tra esperti durante l’ultima edizione del meeting annuale dell’American Urological Association, che si è svolto on line all’inizio di luglio.

"C'è un nesso causale tra composizione del microbiota (cioè l'insieme di batteri, funghi e virus che popola il corpo umano: pelle, mucosa, tratto gastrointestinale) e immunoterapia del cancro e diversi studi hanno osservato che i pazienti in cui l'immunoterapia è efficace hanno un microbioma intestinale molto ricco di specie diverse mentre nei pazienti resistenti a questo trattamento il repertorio del microbioma è più limitato.

 

Queste considerazioni ripropongono in maniera decisa alla nostra attenzione l'importanza delle terapie antibiotiche, oggi usate in modo talvolta superficiale.

In tre quarti dei casi (75% circa) il carcinoma mammario si associa all’espressione di recettori estro- (E+) o progestinici (PR+) e ciò è alla base dell’iniziale efficacia della terapia ormonale, che viene somministrata con vari farmaci.

"Le scoperte fondamentali dei vincitori del Nobel di quest’anno hanno rivelato il meccanismo di uno dei processi di adattamento fondamentali per la vita”.

 

Questi meccanismi di adattamento delle cellule alla presenza o mancanza di Ossigeno potrebbero avere delle implicazioni importanti anche in campo tumorale. Ad esempio alterazioni della vascolarizzazione di un tumore solido potrebbero danneggiare parte delle cellule fino a causarne la morte, ma anche stimolare le sopravvissute a crescere adattandosi alla nuova condizione di carenza. Come sempre accade esistono sistemi di contrappesi e contro-reazioni continuamente in atto nel vivente, nuovi equilibri si formano. Cercare il modo di intervenire con farmaci e sostanze per raggiungere un fine terapeutico resta una sfida.

Questo articolo invia un messaggio molto importante: dopo la diagnosi, i pazienti possono iniziare la terapia ormonale e impiegare tutto il tempo che vogliono (almeno sei mesi) prima di decidere quale altra terapia fare. Forse anche qualche altra terapia di tipo diverso, senza fretta, e quindi meditando su una scelta ponderata e consapevole

Cryoablation may be associated with longer overall survival than heat-based thermal ablation in clinical T1a renal cell carcinoma (RCC), concludes a recent study published in the Journal of Vascular Interventional Radiology. To date, this is the largest study comparing overall survival between two ablative therapies in these patients.

Un team di ricercatori inglesi ha compiuto una revisione sistematica della letteratura degli ultimi 15 anni sull’impiego di pre e/o probiotici nel trattamento di ansia e depressione. Sono stati identificati  7 studi, tutti hanno dimostrato un miglioramenti significativo di uno o più sintomi a confronto con placebo o nessun trattamento.

Tra i malati di cancro, l'incidenza di problemi cardiovascolari è maggiore rispetto a quella nella popolazione non colpita da patologie tumorali: i motivi possono essere molteplici (probabilmente un ruolo non di secondaria rilevanza lo rivestono gli effetti collaterali di chemio e radioterapia), ma sicuramente il monitoraggio ed un occhio specificamente più attento possono aumentare l'indice di sopravvivenza.

Questo articolo spinge a valutare con attenzione il rapporto rischio/benefici di qualsiasi terapia, ivi compresa la chemioterapia: anche per questo motivo diventa essenziale la ricerca di terapie avanzate innovative, e quella immunologica va in questa direzione. 

Nei nostri centri in Clinica Santa Elena a Malaga ed Hippocrates DOO a Nova Gorica e per i pazienti che vengono a controllo a Trieste presso lo Sutdio di via Fabio Severo 3, questi criteri sono gà implementati da anni. In effetti la semplice visita prostatica unita a PSA, ecografia transrettale e RMN biparametrica sono in uso da molti anni. Abbiamo instaurato una splendida collaborazione con centri prestigiosi universitari e di ricerca internazionali, che ci garantiscono la massima accuratezza possibile mediante l'uso di aggiornate tecnologie di risonanza magnetica nucleare 3 Tesla di ultima generazione.

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